Appena una giornata alla fine del girone d’andata, poi la Serie B andrà in vacanza per tornare dopo le feste natalizie. Anche il Palermo sarà impegnato nella trasferta di Brescia, prima di proiettarsi al mercato e al lavoro in funzione del girone di ritorno. Ma può guardare con ottimismo al futuro visto il percorso in crescendo (almeno a livello di risultati) che Eugenio Corini e i suoi giocatori hanno avuto. Come più volte sottolineato dal tecnico di Bagnolo Mella una partita in particolare è risultata lo spartiacque del girone: la partita in casa della Ternana. Da lì il Palermo ha cambiato passo.
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Palermo, ritmo da playoff post-Terni…
I numeri del Palermo da quel “doloroso” 3-0 patito al Libero Liberati di Terni sono decisamente in crescendo. Prima di quella partita i rosanero avevano fatto appena 7 punti in 8 match, con 5 sconfitte che pesavano come un macigno sulle spalle della squadra e del mister. Soprattutto perché avevano relegato il Palermo in piena zona playout, con una difesa a pezzi e un attacco sterile. Da allora però sono occorsi alcuni cambiamenti sono risultati necessari alla risalita dei rosanero.
Il nuovo 4-3-3 pensato da Corini, che in partita si tramuta sempre più spesso in un 3-5-2 o 4-4-2; l’avvicinamento in campo di Francesco Di Mariano a Matteo Brunori; l’ingresso stabile tra i titolari di Claudio Gomes e Nicola Valente (per l’infortunato Salvatore Elia); le esclusioni per scelta tecnica di Leo Stulac e Dario Saric. Queste, in pillole, le decisioni che hanno portato il Palermo ad avere il proprio riscatto.
Così il Palermo ha totalizzato ben 16 punti nelle ultime 10 partite, terzo rendimento in questo frangente al pari dell’Ascoli e solo inferiore a quello del Frosinone (21 punti) e del Pisa (20). Un ritmo da playoff dato da una maggiore copertura difensiva: anche se 9 gol sembrano tanti (e forse lo sono), 3 sono arrivati nella sciagurata partita di Cosenza. Un Palermo quindi che subisce meno e che in queste 10 partite ha reso meglio di squadre come Reggina, Genoa, Parma e Bari (tanto per citarne alcune).
…ma occhio ad abbassare la guardia
Per correttezza, però, va mostrata anche l’altra faccia della luna. Per esempio, il Palermo ha messo a segno 12 reti in questo arco di tempo, 7 dei quali portano la firma di Brunori. Un dato in linea con l’intera esperienza dell’italo-brasiliano in rosanero ma che denota la dipendenza dal rendimento del capitano. Il quale può incappare in una giornata storta, come capitato contro il Venezia. In generale il Palermo sin qui è riuscito a dare sicurezze al reparto arretrato, a scapito di quello avanzato. Tanto che in molti lamentano una latitanza di idee quando il Palermo deve costruire.
Su questo Corini da qualche partita ha cominciato a lavorare, soprattutto con il reinserimento graduale di Stulac e Saric. Gli uomini che sono stati “tagliati” nella prima parte della scalata per dar manforte alla difesa, vengono adesso rimessi in campo per cercare di dare maggiore rapidità alla manovra e creare di più. Un primo assaggio si è visto col Cagliari, con i rosanero che hanno costruito svariate azioni offensive (molte non concretizzate, altro aspetto su cui lavorare). Però una rondine non fa primavera.
È ovvio che nonostante sia ad appena 3 punti di distanza, il Palermo dovrà ancora crescere per centrare un posto playoff a fine anno. Al momento si può però dire che i rosanero sono il linea con l’obiettivo primario di mantenersi lontano dalla zona calda della classifica. I 4 punti sul Venezia possono ritenersi, per gli standard di una Serie B così combattuta, un buon margine di vantaggio che bisogna essere bravi a mantenere. Se poi il mercato di gennaio dovesse portare qualche regalo a mister Corini, i 23 punti sin qui conquistati potrebbero servire come buon viatico per qualcosa di più di una tranquilla salvezza.