Eugenio Corini è uno di quei tecnici che prova a fare calcio, più che limitarsi alle tattiche e ai numeri. Questo è quanto emerge in avvio dell’intervista rilasciata per la Gazzetta dello Sport. Esordisce così il tecnico del Palermo: “Voglio creare un sistema che studi come trovare e occupare spazi offensivamente e come proteggerli difensivamente, consolidare le nostre linee di gioco, i macro movimenti di gruppo, per dare sicurezza ai giocatori e trovare le situazioni giuste per far male all’avversario e limitarlo a livello difensivo”.
Più nello specifico, il tecnico bresciano ha delle idee ben chiare in testa. E quando gli viene chiesto di spiegarle in maniera più dettagliata, non esita. Queste le sue parole: “Uscire con la palla tra i piedi e andare ad attaccare con più uomini, mi piace pressare avanti e alti, recuperare palla con giocatori già posizionati per contrattaccare e colpire subito. La sintesi è il Liverpool di Klopp che cerca di dominare il gioco ma è bravissimo anche nel recuperare palla e andare verso la porta avversaria. Poi dipende da come i rivali difendono”.
Palermo, Corini può passare alla difesa a 3?
Durante il breve ritiro di Manchester, Corini ha fatto delle prove. Una di queste riguarda il passaggio alla difesa a tre. Una soluzione che non esclude di riprovare: “A volte posso giocare a 3 dietro, con la costruzione dei due centrali, o stringendo un terzino. A volte cerchi di cambiare per mettere in difficoltà il pressing avversario, a volte provo la linea a 4 ma con un terzino che sale e uno che copre. Tutto sta nel sapere cosa vuoi fare quando hai la palla, come lavorare, e che cosa fare quando ce l’ha l’avversario”.
Tutte queste nozioni non arrivano solo dagli anni tra campo e panchina. C’è ovviamente tanto studio, che “il Genio” non nasconde. E svela anche alcuni maestri: “Ho fatto stage al Real con Ancelotti anni fa, lo ammiravo tanto anche da calciatore. Sono stato da Simeone all’Atletico. La mia tesi del Master Uefa Pro l’ho fatta studiando il Bayern di Van Gaal. I miei collaboratori hanno seguito Mihajlovic e Giampaolo, io sono stato da Pioli ai tempi dell’Inter. È bello apprendere da colleghi molto capaci”.
Una Serie B da aggredire
Durante l’intervista per la ‘rosea’, Corini ha sottolineato le difficoltà della Serie B. Lui stesso prova a fare le carte al campionato con grande onestà. E ne svela anche le caratteristiche: “Molto competitiva, con squadre e budget importanti e rose ampie, club ben strutturati, con alte aspettative e si è visto già dai primi cambi di allenatore. Noi siamo una neopromossa, è vero che abbiamo una proprietà forte ma abbiamo cambiato tanto, giocatori, tecnico e dirigenti e ci stiamo preparando ad affrontare una categoria competitiva”.
Ma quali sono le squadre che possono fare grandi cose in questa serie cadetta? Il tecnico del Palermo ammette che ci sarà grande bagarre fino alla fine. Ma non si priva di fare un pronostico: “Noi quest’anno dobbiamo consolidarci. Le favorite per la A: il Genoa, il Parma, Cagliari e Benevento, anche il Pisa e il Como, con grandi campagne acquisti. La B è tremenda, a volte nascono le sorprese, anche negative”.
I rosa con Corini potrebbero anche pensare ai playoff. Una strada non impossibile da percorrere, ma comunque ardua. Il tecnico dei siciliani chiude con un pensiero sul tema: “Come dice Simeone, una partita alla volta. Io esagero il concetto, giorno dopo giorno, lavoro dopo lavoro ci renderemo conto dei miglioramenti fatti e da fare. Se pensiamo a lungo termine rischiamo di andare fuori giri. Siamo agli albori di un progetto, all’anno zero, chiedo pazienza”.