Nonostante l’assenza di impegni ufficiali in campo, Simone Banchieri va in conferenza stampa per difendere il Messina. L’allenatore giallorosso, che ha preso parte ai colloqui con il Comune per capire meglio il futuro della società, ha messo ancora una volta in luce il punto di vista della squadra. Con una società allo sbando e procure di vendita inutilizzabili, ancora una volta si è allontanata la svolta che doveva arrivare per salvare il Messina. E Banchieri alza quindi la voce per sottolineare come le istituzioni (cittadine e federali) debbano far sentire adesso la vicinanza al popolo messinese. Ma anche per evidenziare ancora una volta come i tifosi e la città, in senso più ampio, stiano dando grande forza ad un gruppo che non ha intenzione di mollare.
Messina, Banchieri: “Da due mesi chiediamo aiuto, la squadra rappresenta la città”
Le parole di Banchieri partono con un doveroso quanto sentito ringraziamento al popolo del Messina: “I tifosi sono al nostro fianco e ci rendono orgogliosi. Nella manifestazione davanti al Comune hanno dimostrato il loro amore. Noi daremo l’anima nelle partite che mancano, come abbiamo sempre fatto. Lo dobbiamo a questa città incredibile e a questa gente”.
Il tecnico sottolinea concetti molto chiari e netti sulla condizione in cui si sta operando. Condizione ben nota alla politica locale: “Da due mesi chiedo alle istituzioni di fare qualcosa. Ora siamo a pochi giorni dalle scadenza e ci sono dei termini perentori da rispettare. Noi ci aspettiamo che chi può faccia qualcosa, la piazza non merita di essere presa in giro. Dal primo giorno abbiamo chiesto dignità, cosa che metteremo in campo fino all’ultimo secondo. Ricaviamo forza e motivazione dai nostri tifosi. A tal ragione chiamo in causa il primo cittadino: siamo consapevoli che il Messina è un’azienda privata, ma rappresenta la città e non si può trattare come una semplice impresa”.
Banchieri: “Lavoriamo tra mille difficoltà, spero che Potenza e Picerno facciano il loro dovere”
Banchieri chiede a chiare lettere che il Comune prenda in mano la situazione. Perché il Messina non può fallire nel silenzio: “Noi non molleremo ma serve che qualcuno agisca fuori dal campo. Bisogna lasciare il club in mano a persone che onorino le scadenze. Questa proprietà ha dimostrato di non poterlo fare. Lo sappiamo da mesi, lavoriamo senza acqua e con altre difficoltà oggettive. Non è cambiato niente, i ragazzi vivono una situazione di disagio quotidiana ma ci aiutiamo. Cerchiamo soluzioni per capire dove mangiare e stare insieme. Ribadisco, le istituzioni devono far qualcosa, devono togliere questa società dalle mani di vuole farla chiudere. Ormai è lapalissiano, non solo all’estero ma anche in Italia, penso sia chiarissimo. La storia del Messina non la invento io”.
Parole dure, riservate anche a chi non ha saputo rispettare i valori portanti dei giallorossi: “Alleno un gruppo fantastico, capitanati da Davide Petrucci e Marco Crimi, che rappresenta in pieno i valori di Messina. I ragazzi sono incredibili, mostrano grande attaccamento. Un attaccamento che mi sembra sia invece mancato negli anni precedenti da chi è stato qui. Ammiravo il Messina di Franco Scoglio e Totò Schillaci, quando era altamente competitivo anche in Serie C. Senza alludere a nessuno, chi è stato qui negli anni non ha rispettato molto la storia giallorossa”.
Infine, Banchieri chiede rispetto anche alle istituzioni calcistiche. E fa appello alla buona fede delle squadre che affronteranno Latina e Casertana: “Io mi aspetto che in questo campionato già falsato tutti gli altri club diano l’anima per cercare di vincere. Confido in società serie come Potenza e Picerno, sono certo che faranno la loro parte sul campo come richiede lo sport. Serve prestare attenzione, e invito anche la federazione a stare attenta in queste ultime giornate“.
