Fabrizio Mantia ha pensato di fare un passo indietro. Per fortuna, però, il patron del Green Basket ha deciso di non mollare. In una lunga intervista rilasciata per i media ufficiali della società, il massimo dirigente spiega cosa ha vissuto nelle ultime settimane. Neanche il ritorno della squadra in Serie B ha alleviato i problemi emersi già da due anni a questa parte.
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“È molto complesso il periodo in cui stiamo vivendo – ha dichiarato Mantia – nel quale apparentemente può sembrare di essere usciti dal periodo Covid, cosa che purtroppo non è assolutamente vera. I problemi restano e molte società stanno operando un passo indietro, nella fattispecie sono molto dispiaciuto che una realtà virtuosa come Torrenova si sia vista costretta a farlo. Non nego che anche stavolta, ho riflettuto a fondo su questa eventualità, ma alla fine ho scelto di proseguire, vista la prospettiva di poter dare un basket di livello stabile a Palermo. Vogliamo ancora sognare che una piazza come Palermo, insieme a partner forti, possa ambire anche a serie diverse. Per fare questo bisogna mettere insieme le professionalità, con dei gruppi imprenditoriali che ad oggi non si sono avvicinati, ma che crediamo in futuro possano guardare a questa opportunità, così come avvenuto con il calcio a Palermo, naturalmente con le dovute differenze”.
Ora c’è però da programmare la prossima stagione, che rivedrà il Green Basket in Serie B. Mantia svela la ricetta da seguire per fare bene: “Dovrà passare dal non sbagliare nulla. Da non sbagliare la squadra, l’allenatore e i dirigenti, creando un mix giusto con il pubblico che deve essere il sesto uomo oggi più che mai. Sarà una stagione di Serie B molto complicata, con molte retrocessioni per via della riforma che porterà ad una super Serie B. Noi proveremo a restare nel rango di queste migliori, ma questo dovrà passare non solo da una costruzione oculata, ma anche da fattori ‘ambientali’, non ultimo il girone nel quale saremo inseriti”.
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Infine il presidente del Green Basket ha sottolineato un altro aspetto fondamentale. Si parla degli elementi che servono a una società per fare bene e affermarsi nello sport nazionale: “Serve essere società moderna. Oggi il modello dell’appassionato imprenditore che mette tanti soldi nel club sembra essere tramontato. Oggi le società devono essere sostenibili, condotte managerialmente, con un sostegno importante da parte delle amministrazioni. Un esempio su tutti è il palazzetto: le società di vertice dovrebbero poter usufruire degli spazi, ma soprattutto poter fare impresa sportiva, così da potersi autofinanziare. Poi serve lo slancio da parte della città, che creda nel modello sportivo a 360 gradi, dunque non solo su calcio, basket o volley, ma proprio su tutto lo sport cittadino. Una città si qualifica anche per gli sport di vertice che può vantare. Solo così la base può allargarsi, con tanti ragazzini che si avvicinano allo sport e Palermo su questo è stata per troppo tempo manchevole. Speriamo che la nuova amministrazione cittadina abbia un’apertura mentale diversa su questo importante tema”.