La partita tra Catania e Padova, ritorno della finale di Coppa Italia Serie C, si giocherà a porte chiuse. Il Giudice Sportivo della Lega Pro ha preso e in seguito annunciato questa decisione. Arrivano dunque le conseguenze, pesanti ma in un certo senso prevedibili, degli scontri avvenuti tra gli ultras delle due formazioni, durante l’intervallo della sfida di andata giocata martedì 19 marzo.
Una frangia di ultras del Catania erano venuti a contatto con quelli del Padova. Al netto delle responsabilità di chi non ha saputo mantenere la distanza tra le due fazioni, un facinoroso è riuscito ad avere la meglio di un cancello che avrebbe dovuto rimanere chiuso, in modo da aiutare alcuni suoi “collaboratori” a varcare la porta di ingresso del settore assegnato alla tifoseria locale. Così sono avvenuti i tafferugli, nati in un primo momento con l’intento di portare via ai tifosi veneti uno striscione. Gli scontri sono durati diversi minuti ma non hanno bloccato il regolare svolgimento della gara.
Catania Padova a porte chiuse, il provvedimento del Giudice Sportivo
Andiamo a leggere nel dettaglio il provvedimento di porte chiuse, emanato dal Giudice Sportivo di Lega Pro per la gara tra Catania e Padova.
“Il Giudice Sportivo […] commina la sanzione della disputa di una gara casalinga a porte chiuse e di euro 10.000 di ammenda. Dispone che la sanzione della disputa di una gara casalinga a porte chiuse sia scontata in occasione della gara successiva di Coppa Italia Serie C che la Società CATANIA disputerà dopo la data di pubblicazione della presente decisione (Finale di Ritorno Coppa Italia Serie C del 2 aprile 2024)”.
Anche il Padova ha ricevuto una sanzione, in questo caso solo pecuniaria, che ammonta a 5.000 euro. Per quanto riguarda gli interventi del Giudice Sportivo per le questioni “di campo”, non saranno in campo Nana Welbeck e Niko Kirwan. Il mediano del Catania è stato espulso nel finale, il terzino del Padova è stato ammonito sotto diffida.