Eugenio Corini e il Palermo si avvicinano all’ultima fatica di regular season. Il tecnico sottolinea in primis l’ottima risposta del pubblico: “Io penso che ognuno abbia un’anima e viva di sentimenti, le emozioni restano a prescindere. Le responsabilità ci sono e sono un professionista, per cui ho un obiettivo ben chiaro. Abbiamo l’orgoglio di essere ottavi e potremmo fare i playoff, una ambizione che abbiamo spinto a partire da mesi addietro. Mi sono assunto la responsabilità di dire che l’obiettivo era cambiato. Ancora manca un pezzo, dobbiamo chiudere il percorso domani sera. Il pubblico ha risposto alla chiamata. Ce lo siamo meritati. Il campionato è stato lungo e complesso. La volontà ora è quella di chiudere al meglio la stagione agguantando un obiettivo non preventivato ma ugualmente voluto. L’occasione è grande, questa è veramente una finale. Se dovesse andare bene, ce ne saranno altre”.
Palermo, Corini vede un solo risultato
Si parla anche di quel che potrebbe arrivare dopo, ovvero i playoff. Corini, senza giri di parole, fa capire che conta solo vincere: “Ai playoff avremmo un risultato solo, come domani. L’approccio dunque deve essere il migliore, di grande lucidità. Dobbiamo reggere l’urto e spostare l’inerzia dalla nostra. I tifosi ci hanno sempre spinto, sono straordinari. Domani dovranno esserlo ancora di più. I ragazzi si meritano il calore e la spinta. Dobbiamo essere forti insieme, perché quando lo abbiamo fatto qui è stata dura per chiunque. L’avversario è di valore e come noi ha un obiettivo importante”.
La nuova era del Palermo con Corini e con il City Football Group inizia a portare i suoi frutti. Ma per raggiungere un obiettivo, bisogna partire da lontano: “Io penso che abbiamo posto le fondamenta per radicare uno spirito che nasce dal cambio societario e dalla rivoluzione della rosa. C’è stato bisogno di tempo. Mi sento, rispetto a qualche esperienza passata, di essere dentro un processo. Il club mi ci fa sentire. È una visione ampia, diversa. Io so cosa significa lavorare a Palermo. Ho voluto dare uno stimolo a tutti in più. È un orgoglio con difficoltà, ma che regala esperienze meravigliose. Dobbiamo cogliere l’obiettivo, perché abbiamo una grande occasione. Il traguardo è lì, oggi saremmo dentro e serve solo la vittoria per raggiungerlo”.
La ricetta per fare bene
Cosa serve al Palermo per vincere con il Brescia ed eventualmente fare strada con i playoff? Corini sfoggia la ricetta: “Spesso si dice che si deve arrivare alle gara con tranquillità. Io ho alzato i toni e ho spinto in settimana. Non possiamo stare sereni, dobbiamo evitare le difficoltà. Abbiamo lavorato non solo tatticamente, ma anche mentalmente. Ho parlato coi giocatori per fargli capire certi principi. Ho chiesto loro cosa avessero visto in City-Real, mi interessava la loro opinione. Lo avevo fatto anche quando ero a Brescia, il Manchester a quei tempi vinceva ma il Madrid riuscì a cambiare la partita. Ieri il Real non ha avuto la rabbia e la cattiveria per reagire, non è stato squadra. Il focus è quello. Dobbiamo stare uniti come spesso abbiamo fatto quest’anno, quella sarà la nostra forza. Voglio vedere in campo la nostra unione. Il pubblico ci spingerà. Abbiamo le armi per andarci a giocare questa gara”.
Corini parla anche dell’assenza di Ivan Marconi, che sarà squalificato. In tal senso spiega l’importanza del collettivo. Tutti sono pronti a scendere in campo e dare il massimo: “Marconi è stato un giocatore importante, così come Bettella che è stato condizionato dagli infortuni ma ha recuperato bene. È pronto a scendere in campo e lo farà bene. I dati sono oggettivi, siamo ottavi con squadre con ampio budget alle spalle e anche i pareggi sono serviti. Chi vuol vedere, lo vede. La valutazione globale è molto positiva, abbiamo l’occasione per andare oltre i limiti e qualificarci ai playoff. C’è grande curiosità di capire cosa potrebbe accadere nel caso in cui ci riuscissimo”.
Il sostegno del City Football Group
La seduta di mercoledì ha visto un ospite speciale come Dario Mirri. Oltre al presidente, però, tutto il City Football Group ha espresso sostegno ai rosanero: “Mirri ci ha fatto visita ieri al campo, è venuto anche a cena con noi. Ci ha fatto sentire la sua vicinanza. Sappiamo quanto tiene alla squadra. Marwood ci ha scritto una mail, sottolineando che avremo un grande obiettivo da conquistare davanti ad un pubblico importante. Bigon ieri era a Manchester, stamane è atterrato a Palermo. La nostra realtà è importante per il City Group, vogliamo ripagare la loro fiducia”.
C’è chi sostiene che il Palermo non sia pronto per la Serie A. Corini non la pensa così: “Quando la palla rotola può succedere di tutto. La mentalità vincente va costruita. Domani dobbiamo vincere e se andremo ai playoff ce la giocheremo. Lo abbiamo sempre fatto con tutti”.
Palermo, Corini e la motivazione data dal pubblico
Il pubblico è dunque il valore aggiunto. Corini lo sa e ripensa anche al precedente dello scorso anno: “I giocatori importante dell’anno scorso ci sono e trasferiscono l’idea di ciò che è accaduto. Anche noi ci meritiamo 30 mila persone. I miei giocatori sanno cosa significa rappresentare il Palermo e meritarsi questo pubblico”.
Tornando al campo, Valerio Verre è un giocatore da ritrovare. Dopo l’attacco influenzale di alcune settimane fa, l’ex Samp non è più stato lo stesso. Corini però punta su di lui: “Verre ha fatto partite importanti. Ha avuto due influenze che lo hanno debilitato tanto, gli è servito stabilizzare la sua condizione col tempo. Stiamo migliorando sulla tenuta fisica. Con cinque cambi è obbligatorio tenere alto il livello. A Cagliari è stato meno qualitativo, ma ha la mia fiducia. Trova sempre giocate di qualità. Punto su di lui. Giochiamo con le due punte e serve sempre stabilizzare la squadra, perché quando lo sposto dietro è capitato che ci destabilizzassimo un po’”.
Che partita fare con il Brescia
Corini parla anche della partita che il Palermo deve fare contro il Brescia: “Vogliamo dare ritmo alla partita, sia dento che fuori casa. A volte l’avversario non lo permette. Col Benevento sentivamo il peso di doverla vincere, siamo stati un po’ frenetici. Essere organizzati e lucidi è fondamentale. Anche nei momenti di difficoltà. Con la palla a terra sappiamo cosa dobbiamo fare e quali sono i nostri movimenti. Saric l’ho fatto scaldare a Cagliari, poi non è entrato. Si è allenato, è pienamente recuperato e rappresenta un’arma in più”.
Che Brescia si aspetta Corini? “Il Brescia è una squadra che ha ritrovato risultati, ha fatto 11 punti. Era in difficoltà e si è ripreso. È in salute. Ha perso con il Parma fuori casa, che ha battuto praticamente tutti. Ha qualità e lo ha dimostrato anche a inizio campionato. Abbiamo tutti affrontato delle difficoltà. Gastaldiello era il mio capitano, poi ho preferito Cistana ma si è sempre allenato con umiltà. Ha rappresentato la squadra anche dalla panchina. Lo ringrazierò sempre. Pensiamo alla gara di domani, il passato è passato. Per quel che riguarda il Brescia 12 partite sono significative per avere una idea di calcio. Ha alternato diversi sistemi, ma è un gioco riconoscibile. I risultati sono arrivati. Conosco tanti giocatori, anche coloro che arrivano dal Lecce. Li ho allenati e li conosco anche dal punto di vista umano. Cercherò di far sì che questo sia un vantaggio”.
Corini non ammette distrazioni dettati dai risultati degli altri campi. Conta solo la vittoria, il mantra è questo: “Noi giocheremo per vincere a prescindere dagli altri risultati. Ci proveremo fino al 95′, poi vedremo quella che sarà la classifica finale. Non saremo distratti dagli altri campi. La concentrazione dovrà essere massima”.