Nella giornata odierna Enrico Alfonso, portiere della Spal e prossimo avversario del Palermo, è intervenuto presso la sala stampa del Centro Sportivo G.B. Fabbri rispondendo ad alcuni giornalisti presenti. Il calciatore, durante la conferenza, ha parlato del momento della squadra, reduce dal pareggio contro il Perugia. I 35 punti in classifica e il penultimo posto attuali significherebbero retrocessione diretta a fine anno, ma gli spallini sono ancora in corsa per la salvezza.
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Spal, Alfonso: “Siamo ancora vivi. A Palermo per fare la prestazione”
A livello personale Alfonso è contento del suo percorso alla Spal. Ma il campionato della sua squadra lo lascia amareggiato: “Sono molto autocritico e molto umorale: a mia vita extracampo cammina di pari passo ai risultati ottenuti. Perciò quest’anno non mi sono mai sentito soddisfatto e sereno perché la nostra classifica non è andata di pari passo con le aspettative della piazza. A livello personale sono comunque soddisfatto, perché gli acciacchi ho dato tutto quello che avevo”.
“Guardando la rosa” prosegue Alfonso, “le prestazioni non combaciano con le nostre potenzialità ed è normale che ci sia amarezza. Mancano ancora tre partite e dobbiamo guardare gara per gara ma è inutile promettere grandi cose. Sin qui non abbiamo fatto due vittorie di fila, ma andiamo a Palermo per disputare una grande prestazione. Siamo vivi e ce la giocheremo, poi penseremo anche alle altre. Nainggolan? Assenza pesante in termini di esperienza, ma in qualche modo faremo”.
Alfonso: “Errori nostri e degli arbitri penalizzanti. Tacopina? È impegnato”
Il match contro i rosanero, a 3 giornate dalla fine risulta fondamentale. Ma Alfonso sente che la squadra ha perso occasioni importanti per togliersi dalla corsa salvezza: “Da mesi ci giochiamo gare fondamentali, ma abbiamo difficoltà a portare a casa il risultato. A Brescia abbiamo preso un goal all’85 che potevamo evitare. Sbagliamo noi e possono sbagliare anche gli arbitri, come successo a Perugia. Dispiace però che si sbagli anche col Var a disposizione. Quest’anno ci è mancata la giusta cattiveria, malizia, ed esperienza che in certi frangenti del campionato sono fondamentali. Ma spero vivamente che il finale di questa stagione sia positivo perché abbiamo una grande responsabilità anche nei confronti di questa piazza”.
Tra le possibili cause di questo andamento lento, anche i tanti cambi di guida tecnica. E (forse) anche la lontananza del proprio presidente: “I tanti cambi sicuramente non hanno aiutato. A inizio stagione con Venturato avevamo un certo modello di gioco, cambiato poi con De Rossi che aveva delle idee diverse. Ora c’è Oddo, che propone un calcio simile a quello di Venturato. Il mister ci chiede di giocare con tranquillità, anche se non è facile, ma il mister è sempre positivo e ci ha trasmesso grande fiducia. Tacopina? È molto impegnato col suo lavoro da avvocato negli Stati Uniti. Mi piacerebbe fosse qui, ma al momento dobbiamo pensare alla partita. Saremmo contenti di regalargli una gioia”