Giovanni Ferraro e il Catania si godranno la festa di fine stagione. La partita contro il Santa Maria Cilento farà da transfer verso i festeggiamenti per un campionato dominato: “Ci sarà una grande cornice di pubblico e una grande festa. Bisogna interpretare la partita nella maniera giusta, ci sarà grande emozione. Arriveremo allo stadio alla mattina per lavorare ancora, poi penseremo a goderci questa grande festa”.
Domani sera al “Massimino” ci sarà la dirigenza al gran completo. Si potrebbe pensare a un esame per Ferraro, che però risponde così: “L’ultimo esame per me è stato quando sono arrivato qui il 3 agosto. Sono contento per quel che abbiamo fatto, abbiamo ancora degli obiettivi da raggiungere. Ho fatto insieme allo staff un lavoro che mi fa piacere. Non importante guardare troppo al futuro, adesso conta il presente”.
L’ambientamento di Ferraro a Catania non è durato poi così tanto. Il tecnico campano è stato in grado di far vedere subito le sue qualità: “Mi sono chiesto fin dall’inizio cosa desiderasse la gente di Catania, da me come allenatore e dai calciatori in campo. Mi sono subito ambientato bene, sono stato ben accolto dalla città e la ringrazio. Conoscere un posto, capire la gente cosa pensa è una fortuna. Il direttore Laneri mi ha fatto capire cosa significasse lavorare e vincere nel Catania”.
Si parla anche di formazione, perchè c’è pur sempre una partita da giocare. Michele Somma e Marco Chiarella sono gli unici assenti: “Sono tutti a disposizione tranne Somma e Chiarella. Qualcuno si è allenato di meno, c’è chi viene da periodi di stop. A prescindere da chi giocherà titolare e chi entrerà a gara in corso, è importante godersi la festa e la presenza del pubblico di Catania. Vedere così tanta gente sarà un’emozione unica, per noi è un motivo di orgoglio”.
Ma qual è il più grande sogno realizzato da Ferraro a Catania? Il tecnico di Vico Equense non ha dubbi: “Ho già realizzato un sogno venendo a Catania, facendomi apprezzare e vincendo. Questo è il vero successo personale per me. So che c’è l’interesse per il futuro, ma io non ci penso. Nella vita ho sempre pensato al presente, per vivere bene e lavorare bene. Se si lavora bene nel presente, si può raccogliere nel futuro”.
E poi ci sono le lezioni che Ferraro ha imparato ai piedi dell’Etna. In particolare una, che svela in conferenza stampa: “A Catania ho imparato a gestire le pressioni e a tenermele dentro. Ho lavorato per fortificarmi come allenatore. A volte è meglio non dire niente piuttosto che dire una parola mal detta”.