Dario Saric, alle battute finali di una stagione da titolare di Serie B, andrà ai box per un infortunio al ginocchio destro. Il centrocampista, a conti fatti, è stato uno degli acquisti più onerosi della campagna acquisti estiva del Palermo. Era arrivato da Ascoli con la nomea di calciatore polivalente, capace di abbinare recupero palla e inserimenti offensivi. Il tutto garantendo, anche in termini di gol e assist, un buon bottino. Le premesse però non si sono esattamente concretizzate. A diversi mesi dal tesseramento, nonostante un palmares ricco di presenze, si può dire che poco si è visto di tutto questo. Il problema fisico rimediato da Saric durante Palermo–Benevento adesso rischia di fargli chiudere anzitempo l’annata in chiaroscuro.
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Palermo, i numeri di Saric: tante chance da titolare, ma stagione opaca
I numeri della prima stagione di Saric a Palermo spiegano almeno in parte il suo andamento. L’italo-bosniaco (nato a Cento nel 1997) ha accumulato in rosanero 27 presenze, di cui 18 da titolare. Per ben 14 volte è stato sostituito, mentre è subentrato in corsa in 9 circostanze. Non impressionino più di tanto questi questi dati, visto che nell’era dei 5 cambi in pochi rimangono “intoccabili”. È pur vero però che per lungo tempo, il calciatore sembrava nettamente fuori forma. Un momento da contestualizzare soprattutto nei primi mesi di campionato, dopo che il centrocampista aveva vissuto il ritiro con l’Ascoli un po’ da separato in casa. Tanto che, dopo la celeberrima sconfitta con Ternana (da cui è effettivamente partita la stagione del Palermo), ha visto lungamente il campo col contagocce.
Solo nel girone di ritorno che Saric è entrato in pianta stabile nel novero dei titolari di Eugenio Corini, che da parte sua non ha mai negato di avere un debole per il centrocampista. La sua crescita a partire da gennaio è sembrata piuttosto evidente. Il calciatore ha cambiato passo rispetto alle prime prestazioni, dando maggiore sostanza al reparto. Inoltre, è stato particolarmente sfortunato quando, in diverse occasioni, non sono stati premiati i suoi sforzi in fase offensiva. Basti pensare alla partita di Pisa, in cui Saric avrebbe meritato un gol.
Nell’ultimo mese, però, complice anche il momento negativo della squadra in termini di prestazioni e risultati, anche Saric è sembrato fare un leggero passo indietro. È soprattutto lo scarso apporto in avanti a pesare su una squadra che fatica a trovare il giusto varco all’indirizzo della porta. Questo in concomitanza dell’arrivo di Valerio Verre, calciatore dalle spiccate caratteristiche offensive. Cosa che ha relegato il bosniaco a tornare lontano dalla porta. Il quadro che emerge è quella di una stagione di alti e bassi, che adesso sembrerebbe essere volta al termine con qualche giornata di anticipo. Il centrocampista infatti non ci sarà sicuramente in occasione della trasferta di Como e dell’impegno casalingo con la Spal. Chissà quali saranno le sue condizioni fisiche per le ultime giornate e, eventualmente, per i play-off.
I possibili sostituti: Broh o Segre per dare sostanza, ipotesi “doppio play”?
Adesso, Corini cercherà una soluzione all’assenza di Saric nel centrocampo del Palermo. Il calciatore aveva trovato una sua precisa collocazione dei delicati equilibri dell’undici titolare studiato dal tecnico. Fin qui è stato scelto un giocatore come Claudio Gomes, capace di abbinare capacità di rottura e costruzione, posto davanti la difesa. Insieme al francese, sulla mediana hanno trovato posto Saric e Verre che, come abbiamo detto, hanno avuto compiti diversi.
Ecco perché prende corpo il reinserimento tra i titolare di uno tra Jeremie Broh e Jacopo Segre. Il primo ha grande corsa e sa sacrificarsi in fase difensiva, il secondo è stato scelto spesso da Corini come incursore in area di rigore. Entrambi sono comunque uomini capaci di dare grande sostanza al centrocampo. E, nella ricerca costante di equilibrio, sarebbero la controparte perfetta per supportare la presenza di Verre. Difficile, piuttosto, vedere contemporaneamente in campo con Gomes e Verre anche Samuele Damiani. L’ex Empoli è nella mente di Corini un’alternativa al francese. L’ipotesi concomitanza rimane comunque viva.