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Catania, Russotto anima della rinascita: dal fallimento ai gol decisivi in D

A Catania c’è un cuore che batte solo rossazzurro, si tratta di Andrea Russotto. L’attaccante in forza alla compagine etnea ha dimostrato grande attaccamento alla maglia, scegliendo di restare anche in Serie D. In seguito al fallimento del club, lo scorso aprile, tutti gli elementi della rosa furono svincolati e liberi di accasarsi in qualsiasi squadra. Non fu il caso di Russotto e di Castellini che decisero di non voltare le spalle al Catania e diedero la propria disponibilità a restare anche tra i dilettanti. Nell’aprile 2022 il Catania subì l’esclusione dalla Serie C e non poté dunque terminare la stagione regolare. L’approdo in società da parte dell’imperatore Italo-australiano Ross Pelligra ha permesso ai rossazzurri di rimettersi in carreggiata e trovare il ritorno immediato tra i professionisti.

Catania, la stagione di Andrea Russotto

Il calciatore classe ‘88 ha dimostrato di possedere qualità non indifferenti. A confermarlo le prestazioni di alto livello di Russotto che, in questa straordinaria stagione di casa Catania, ha totalizzato 24 presenze condite da otto reti (spesso decisive) e cinque assist. Un campionato dunque da incorniciare quello vissuto dal calciatore etneo che ha messo la zampino sulla conquista della promozione in Serie C, arrivata con sette turni d’anticipo. Russotto è una pedina importante nello scacchiere di mister Giovanni Ferraro, una sorta di jolly offensivo considerando le sue capacità di adattarsi a diverse zone del campo. In questo arco di campionato ha giocato da ala sinistra, da ala destra e all’occorrenza anche da trequartista. Alcune sue reti sono risultate decisive: dal gol contro l’Acireale (0-1) a quello messo a segno nell’ultimo turno in casa del Real Aversa.

Russotto e il Catania, amore eterno

L’attaccante del Catania ha sempre dimostrato di amare incondizionatamente questa città è questa squadra: “Vivevo la scorsa estate con la grande voglia di far parte di questa rinascita. Lo volevo con tutto me stesso e speravo – ha detto nel corso dell’intervista rilasciata a seried24.it – in quella chiamata in ogni istante delle mie giornate. Esserci ancora per me equivale a disputare la Serie A, non smetterò mai di ringraziare la società”.

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