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Messina, Fumagalli: “Sono arrabbiato ma possiamo salvarci. Età? Mi sento un bambino”

Ermanno Fumagalli è certamente uno dei leader di questo Messina alla ricerca della salvezza. Il 41enne portiere, prelevato a gennaio dalla Viterbese, ha ritrovato la maglia giallorossa a 20 anni di distanza dall’ultima volta. Ma questa volta da assoluto protagonista: anche grazie alle sue parate i peloritani sono rientrati in corsa per un obiettivo che solo 4 mesi fa pareva impossibile. Però adesso il momento è delicato, visto che il Messina arriva da due sconfitte e un pareggio che hanno complicato i piani salvezza. Fumagalli, intervenuto alla trasmissione Contropiede in onda su TCF, ha voluto dire la sua su questo momento. Ma al contempo ha chiamato a raccolta i tifosi per il rush finale.

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Messina, Fumagalli: “Sono arrabbiato ma possiamo salvarci”

Fumagalli ritiene che quanto fatto sin qui dal Messina sia assolutamente positivo. Ma non basta ancora: “Eravamo all’ultimo posto, ma ne siamo usciti grazie a risultati importanti. Il percorso fatto sin qua è positivo, ma ci manca ancora l’ultimo passo. Il calcio è imprevedibile: delle volte dà e delle altre toglie. Adesso dobbiamo ottenere il massimo da queste partite, ovvero vincerle entrambe, e sperare nel passo falso di qualcuno. Credo ancora nella salvezza diretta. Sono molto arrabbiato perché domenica non potrò essere in campo. Ma voglio dare comunque il mio contributo”.

Il portiere non si nasconde dietro alle scuse e analizza lucidamente il momento della squadra: “C’è un fattore psicologico alla base di queste sconfitte. Quando siamo partiti nel nostro percorso non c’era niente da perdere. Giocavamo con una certa libertà di mente che ci permetteva di trovare la giocata giusta. Andando avanti i punti valgono doppio ed è lì che emerge la personalità di un giocatore. Secondo me non siamo stati bravi a capire l’importanza di quello che si è fatto prima. Raggiunta la zona salvezza dopo Potenza, invece di continuare a premere sull’acceleratore abbiamo avuto un calo di tensione che può essere anche fisiologico”.

Fumagalli: “A Picerno non siamo stati rinunciatari”

Ritornando però al match col Picerno, Fumagalli ritiene che si sia fatta una buona partita. Sia per il valore dell’avversario, sia per le assenze dei giallorossi: “Non siamo stati rinunciatari, abbiamo cercato di giocare sulla ripartenza. In altre partite con questo atteggiamento abbiamo avuto dei buoni risultati. Nella situazione in cui siamo, meglio prendere un punto che non prenderne proprio. Abbiamo giocato contro una squadra ben organizzata, per di più in casa loro dove hanno inanellato diversi utili consecutivi. Invece a noi mancavano Kragl, Ragusa, avevamo la coperta corta”.

“Abbiamo fatto la nostra partita” prosegue Fumagalli, “anche se non al massimo delle nostre possibilità, perché dovevamo vincere. Certo gli episodi non aiutano: come quel rigore non dato su Perez. Oramai siamo da Guinness World Record visto che da tanto non ci danno un rigore. Ma non vado oltre”.

L’appello ai tifosi: “Vi ammiriamo, stateci vicino”

Il portiere, come detto, è tornato a Messina dopo una lunga carriera che l’ha portato a girovagare per l’Italia. Ma spiega, tra il serio e il faceto, il segreto della sua longevità: “Ho 41 anni ma mi diverto ancora. La mia reattività? Mi tengono in allenamento le buche del Celeste (ride, n.d.r.). Quando fai le cose con l’amore e la passione di un bambino è tutto più facile”.

Infine un appello ai tifosi in vista delle due partite con Juve Stabia e Taranto: “A prescindere dalle frasi di circostanza, abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Sono importantissimi, come lo sono stati già a Picerno sotto la neve, una cosa da fuori di testa. Li ammiriamo tantissimo e ci teniamo a far crescere quella voglia di venire allo stadio. Non è scontato il loro supporto, che ci dà una carica pazzesca. C’è gente che lascia le famiglie per venire a vedere la partita. Vorremmo che ci stessero ancora più vicini, per potere arrivare al nostro obiettivo, la salvezza”.

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