vincenzo nibali

Vincenzo Nibali, da questa sera, è un ex corridore professionista. Quello che per quasi 20 anni è stato conosciuto dal mondo intero come lo Squalo dello Stretto ha detto basta. Il Giro di Lombardia 2022, disputato oggi su strade che lo hanno anche visto dominare è stata la sua ultima corsa in gruppo. Si conclude oggi, dopo 17 anni, una carriera straordinaria che lo ha visto vincere quasi in tutte le corse che lo hanno visto come partecipante. E alla fine, così come l’altro grande protagonista di giornata Alejandro Valverde (anche lui al passo d’addio) sono piovuti scroscianti applausi, dagli spettatori e dai colleghi.

Vincenzo Nibali, un palmares incredibile

La storia sportiva di Vincenzo Nibali parla da sola, così come il suo palmares. L’azzurro è uno dei pochi corridori al mondo ad aver vinto tutte e tre le grandi corse a tappe, ovvero Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta España. Il suo ultimo trionfo è avvenuto sulle strade di casa, visto che nel 2021 ha portato a casa il Giro di Sicilia. Ha vinto tantissime corse a tappe, come la Tirreno-Adriatico, il Giro del Trentino e il Giro di Slovenia. Ma nel palmares di Nibali trovano posto anche tante classiche di un giorno: un titolo italiano su strada nel 2014, un Giro di Lombardia l’anno dopo e nel 2017, fino ad arrivare alla Milano-Sanremo del 2018.

Ci sono però anche dei rimpianti. Come ai Giochi Olimpici del 2016 a Rio de Janeiro, quando era uno dei favoriti per la medaglia d’oro. Una caduta in discesa, però, gli ha negato questa grande gioia.

Le parole alla fine della corsa

Al termine del Lombardia, Vincenzo Nibali si è congedato. Queste le sue parole ai microfoni di Rai Sport: “Mi sono goduto corsa e pubblico, volevo ringraziarlo per l’affetto che mi hanno sempre dimostrato. Le gambe sono arrivate dove potevano: sul Civiglio, una salita tremenda, la conosco perfettamente, ma se non sei perfetto, paghi. Ho avuto modo di metabolizzare e scaricare le emozioni durante l’anno. Sono arrivato al Lombardia e sono contento al di là del risultato che è arrivato. Questa gara per vincerla devi essere al top: lo sono stato qualche anno fa e ho vinto e ottenuto piazzamenti, ora mi sono goduto pubblico e percorso”.

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Il corridore messinese ha svelato un paio di momenti dal sapore di amarcord: “Mentre stavo preparando il trolley per la corsa, ho realizzato che era l’ultima volta che lo facevo per una corsa. Lì mi sono soffermato un attimo, ma poi ho cercato di scacciare quei pensieri perché volevo concentrarmi sulla corsa e provare a fare bene. Sapevo che era difficile perché c’erano corridori molto forti e molto in forma. Ho vissuto un momento fantastico al Giro. Sono riuscito ad arrivare ai piedi del podio ed è stato molto emozionante. Oggi è stata una ripetizione di quello. A Bergamo ho trovato un grande affetto di pubblico, così come a Como. Ho visto ragazzini che piangevano e mi dispiaceva, avrei voluto abbracciarli”.

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