Peppe Mascara ha vissuto anni d’oro tra le fila del Catania nel corso della sua carriera da calciatore. I successi degli etnei, tuttavia, sono ormai un ricordo. Non soltanto per l’ex attaccante. Il club rossazzurro, infatti, è stato estromesso dal campionato di Serie C a seguito del fallimento. La prossima stagione ripartirà dai dilettanti nel caso in cui troverà qualcuno pronto ad acquisire il titolo sportivo al bando del Comune. In merito al fatto che ciò accadrà, l’attuale allenatore del Siracusa non ha dubbi.
“La fine del Catania è stata tremenda per la città e per i tifosi. Adesso sarà necessario avere pazienza. Io sono sicuro che il club etneo in Serie D sarà appetibile a tanti, perché è più semplice ripartire”, queste le sue dichiarazioni rilasciate nel corso di una intervista a Telejonica. “La verità, che è brutta da dire, è che già tre anni fa doveva succedere quel che è accaduto. Allora oggi ti saresti trovato magari in Serie C con zero debiti e stadio pieno di tifosi. A quel punto staremmo parlando di altro”.
Mascara sulla fine del Catania
Peppe Mascara, da parte sua, si è detto inoltre molto critico nei confronti dei piani alti del mondo del calcio, dalla Figc alla Lega Pro. “Ormai i fallimenti sono di moda. Tante squadre stanno facendo questa fine. Le teste di chi occupa dei ruoli ai vertici di questo settore vanno cambiate. È importante inserire della gente che capisca di calcio e che comprenda le esigenze di calciatori e staff”. E sul presidente Francesco Ghirelli: “E’ stato messo con le spalle al muro e non sapeva più che pesci pigliare. Gli altri club ad un certo punto della stagione di Serie C hanno iniziato a fare pressione per sapere come sarebbe andata a finire”.
Un ruolo importante nella vicenda, però, lo ha avuto Benedetto Mancini, unico ad avere manifestato l’intenzione di acquisire il Catania dopo il fallimento. L’imprenditore romano non ha alla fine completato il passaggio di consegne, rivelandosi inaffidabile. “Il Tibunale penso abbia fatto il possibile per cercare di tutelare il Catania. Poi sarebbe importante leggere anche le virgole all’interno delle carte. Il Tribunale ha fatto un bando, la prima volta la pec non è arrivata ma il Palazzo di Giustizia ha finto di non capire, la seconda volta ti convocano e tu non porti i soldi ma dici di farlo in un altro momento, poi consegni una somma parziale di quanto richiesto per la firma del rogito”.